Dalla verità alla storia, gli eventi del XXXIV Anniversario della Strage di Ustica

di | 24 Giugno 2014

Anniversario 2014C’è ancora bisogno di verità sulla Strage di Ustica. La magistratura, con le sentenze definitive della Cassazione, ha confermato la verità che il DC9 Itavia è stato abbattuto e che i Ministeri dei Trasporti e della Difesa sono responsabili per non aver saputo difendere la vita di innocenti cittadini e per aver ostacolato il raggiungimento della verità. Ma rimane ancora la necessità di delineare il quadro completo, gli autori materiali di quell’atroce tragedia: in quella notte furono spezzate le vite di 81 cittadini e furono violati i confini e i diritti del nostro Paese. Il 27 giugno ricorre il XXXIV Anniversario della Strage di Ustica e, dopo trentaquattro anni da quel tragico volo, l’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica prosegue nel suo impegno civile perché la verità venga consegnata alle pagine della Storia del nostro Paese.
“La memoria non è statica – scrive Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione – non è una lapide che si deteriora e diventa illeggibile: la memoria si fa ogni giorno ricordando e parlando la lingua del presente”.
E dunque per far sì che la memoria rimanga attiva, l’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica per il XXXIV Anniversario della Strage dà vita a nuove iniziative. Si stringe il rapporto con l’Istituto per la Storia e le Memorie del ‘900 – Parri Emilia- Romagna con il progetto di “un punto di ascolto” delle testimonianze dei primi giorni successivi alla strage con interviste ai parenti delle vittime, ai giornalisti coinvolti nel caso, al personale dell’Itavia, a periti e militari. Chiunque sia legato alla vicenda e voglia offrire il suo racconto di quegli eventi potrà farlo prendendo contatto con il personale dell’Istituto. Le video interviste saranno realizzate a cominciare dai giorni dell’Anniversario e poi messe a disposizione di cittadini e studiosi.Consultabile sul portale www.cittadegliarchivi.it sarà invece la mostra virtuale curata da Armando Antonelli, coordinatore del sito, sulla satira politica, dagli anni ’80 a oggi, prodotta sugli eventi legati alla vicenda di Ustica e pubblicata su quotidiani e mezzi di informazione italiani.Da quest’anno inoltre tutti i materiali di comunicazione riportano il QR Code, che rendendo immediatamente fruibile il contenuto collegato (QR sta per “Quick Response”), rappresenta un modo per adottare un linguaggio contemporaneo nella trasmissione della Memoria come entità viva, vibrante, attiva. Il video vuole essere una breve storia della strage di Ustica e di cosa è oggi, alla luce della sentenza della Corte di Cassazione.
Dal 27 giugno al 10 agosto nel Giardino della Memoria, nel Parco della Zucca, lo spazio antistante al Museo per la Memoria di Ustica, l’Associazione promuove per la sesta edizione un programma di iniziative di teatro, musica e poesia per ricordare la Strage di Ustica e far vivere questo luogo, dove l’installazione permanente di Christian Boltanski incornicia i resti dell’aereo abbattuto, nel segno dell’arte e della partecipazione civile, grazie ad interpreti d’eccellenza della scena italiana ed internazionale.
La rassegna è parte di bè bolognaestate 2014, cartellone di iniziative coordinato e sostenuto dal Comune di Bologna.
Venerdì 27 giugno, in occasione del XXXIV anniversario della Strage di Ustica, si terrà la prima nazionale del concerto Rendez-vous dell’artista contemporaneo Franck Krawczyk (ingresso libero; in caso di maltempo lo spettacolo si terrà sabato 28 giugno). Il concerto è l’ultimo ‘atto’ di una trilogia (Fuga, Miroir noir, Rendez-vous) che Krawczyk dedica all’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica e che ha composto per accompagnare l’installazione permanente di Boltanski al Museo per la Memoria di Ustica.
Prodotto da Plein Jour in collaborazione con Cronopios, il concerto-creazione vede protagonisti Arthur Astier (chitarra elettrica), Franck Krawczyk (piano), Leila Benhamza (soprano), il quintetto di fiati Icarus Ensemble, e i giovanissimi allievi degli Istituti Superiori di Bologna della rete “Musicalliceo“ diretti da Monica Fini.
«Ispirandomi al Tristan und Isolde di Wagner – scrive Franck Krawczyk – ho immaginato la musica degli spazi come differenti allegorie dell’attesa: quella dell’aeroplano al momento del dramma (nel museo), quella dell’aeroporto di arrivo (nel giardino). Mi sono sempre emozionato di fronte ai sentimenti di Isotta, appassionati e distaccati allo stesso tempo, alla sua calma di fronte alla morte. In Wagner, non c’è niente che si opponga veramente all’amore di Tristano e Isotta, tranne il tempo: non potranno vivere insieme nello stesso spazio, uno muore troppo presto, l’altra gli sopravvive, il loro amore esiste soltanto nell’istante in cui si sono chiamati per nome, per poi iscriversi in un’altra dimensione.»
L’urgenza di fare memoria come impegno nel presente: alla sua sesta edizione la rassegna “Dei Teatri, della Memoria”, con la direzione artistica di Cristina Valenti, ospiterà, per tutto il mese di luglio (quattro giovedì e un martedì), interpreti d’eccellenza della scena contemporanea accanto alle creazioni degli artisti più giovani. Un itinerario teatrale che vede al centro protagoniste femminili d’eccezione, giovani artisti e collettivi teatrali capaci di coniugare lo sguardo sul passato, lontano e recente, con l’impegno civile, la denuncia, la consapevolezza delle radici.
Apre la rassegna, il 3 luglio, Sonia Bergamasco, una delle attrici contemporanee più intense, con Salmo della Gioventù, inedito concerto di versi liberamente tratto dalla poetessa Amelia Rosselli, con la drammaturgia sonora dal vivo del percussionista Rodolfo Rossi, creazione originale per il Giardino.
Il mito di Medea incontra fatalmente la terra lucana nello spettacolo M.E.D.E.A. Big Oil, il 10 luglio, diretto da Terry Paternoster, regista esordiente ma già affermatasi come vincitrice del Premio Scenario per Ustica 2013. Quella del Collettivo InternoEnki è una sorta di anti-Medea, che non uccide i suoi figli, ma li stringe in un abbraccio mortale trattenendoli in una terra tradita dal Big Oil Giasone, la multinazionale che non ha mantenuto le promessa di benessere e lavoro.
La rassegna prosegue il 24 luglio con il giovanissimo Tindaro Granata, già insignito di premi prestigiosi, e per la prima volta a Bologna, autore e interprete dello spettacolo Antropolaroid, impressionante carrellata di ritratti che attraversa quattro generazioni per raccontare la vera storia famigliare del protagonista, e il destino al quale si è sottratto spezzando “un’eredità tramandata di padre in figlio”.
Il Teatro Due Mondi di Faenza (che ha al suo attivo tournées in più di trenta paesi differenti fra Europa, Asia, America del Sud, Africa), il 29 luglio, presenta un’originale lettura del libro Cuore per attori, pupazzi e canzoni. Un viaggio nella storia nascente dell’Italia unitaria, per rileggere i germi di un’identità nazionale che, nella visione socialista riformatrice di De Amicis, doveva basarsi su un progetto educativo fondato sulla scuola pubblica e incentrato su valori condivisi e solidali. Valori da riscoprire nel confronto con il presente, quando i piccoli stranieri hanno sostituito i meridionali immigrati.
Riporta a Palermo la conclusione della rassegna, il 31 luglio, con l’importante ritorno di Emma Dante al Giardino della Memoria (dopo l’anteprima italiana di Ballarini nel 2010), con lo spettacolo-concerto Verso Medea, segnando pure il felicissimo ritorno dei Fratelli Mancuso che firmano musiche e canti. Una Medea della diversità e dell’istinto, quella di Emma Dante, la cui tragedia affonda in un destino di sradicamento. Una lettura nutrita di visioni tragiche e folgoranti, in una coreografia di pulsioni e riti ancestrali.
È il viaggio il tema portante de “La Notte di San Lorenzo”, sabato 10 agosto, serata di poesia ideata e curata da Niva Lorenzini, affidata quest’anno al progetto artistico di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, che conclude il programma di iniziative al Giardino. Accompagnati dal violoncello di Marta Prodi, il loro percorso drammaturgico attraverserà le plurime valenze del viaggio, passando dalla voce di Baudelaire a quella di Rimbaud, da quelle di Campana e di Amelia Rosselli, poeti in fuga che partono per delocalizzarsi dallo spazio e dal tempo, a quella di Ungaretti, alla ricerca di un paese innocente. Accanto Dylan Thomas, che esplora i temi primordiali del nascere e del morire, García Lorca, con la forza del folklore andaluso, e ancora, Patrizia Vicinelli e Fabio Pusterla, poeti civili che chiedono alla parola di risarcire, con la denuncia, l’oscuro della storia.
Due voci giovani, a fianco: Marilena Renda, che ha dedicato al terremoto del Belice un compianto laico di grande intensità, e l’esordiente Simone Marcelli, che esplora nei versi il “telaio di coincidenze” che accadono nel quotidiano, tra spiegazioni abrase, faglie, sospensione del senso.
Il grande artista francese Christian Boltanski ha creato per Bologna una suggestiva installazione permanente con il relitto del DC9 abbattuto il 27 giugno 1980 e riportato in città. Le 81 vittime sono ricordate attraverso altrettante luci che pendono dal soffitto e con lo stesso numero di specchi neri: dietro ognuno di essi degli altoparlanti emettono frasi, parole sussurrate quotidiane e universali. L’ingresso è gratuito. Gli orari di apertura estivi (28 giugno-7 settembre) sono: venerdì, sabato e domenica dalle 17 alle 20. Nella data dell’anniversario, il 27 giugno, il Museo sarà aperto al pubblico dalle 17 alle 24. Nei giorni della rassegna ‘Il Giardino della Memoria’ (3,10,24,29,31 luglio e 10 agosto) il Museo resterà aperto dalle 20 alle 24. Nelle stesse giornate il Dipartimento Educativo del MAMbo propone una visita guidata alle 20.

Il programma degli eventi è disponibile sul sito: www.ilgiardinodellamemoria.it