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Sentenza I Grado

La sentenza di primo grado per il processo sui presunti depistaggi. Il 30 aprile 2004 la III Sezione della Corte d’Assise di Roma, presieduta da Giovanni Muscarà, assolve da tutte le accuse i generali dell’Aeronautica Lamberto Bartolucci, Franco Ferri, Zeno Tascio e Corrado Melillo. Per un capo di imputazione, nei confronti di Ferri e Bartolucci, riguardante le informazione errate fornite al Governo in merito alla presenza di altri aerei la sera della strage, il reato è considerato prescritto in quanto derubricato. Per i giudici i militari non si macchiarono del reato di alto tradimento, ma solo di quello di turbativa. Non riferirono al Governo i risultati dell’analisi dei dati del radar di Ciampino né le informazioni in merito al possibile coinvolgimento nel disastro di altri aerei. Secondo gli stessi giudici è errata l’ipotesi che il MiG trovato sulla Sila sia precipitato la stessa sera del disastro del DC9. I giudici rilevano, tra l’altro, “una forte determinazione ad orientare nel senso voluto dallo Stato maggiore dell’Aeronautica le indagini a qualsiasi livello svolte su Ustica”.

Le motivazioni della sentenza:

Richieste di appello:

Il 15 febbraio 2005 i pubblici ministeri, i difensori di parte civile e della compagnia Itavia presentano le richieste di appello contro la sentenza pronunciata dalla Corte d’Assise di Roma.

Atti delle parti civili:

Il dibattimento:

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