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Caro Giovanardi

Con grande piacere ospito sul mio blog la lettera aperta inviata da Roberto Superchi, padre di una delle vittime della Strage di Ustica, al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi.

Egregio Sig. Giovanardi,

se non fosse che lei ha gia dei precedenti come raccontatore di barzellette e fregnacce, se non fosse che lei fa parte di un governo dell’assurdo, se non fosse che lei è abituato alle provocazione più becere, se non fosse che lei si chiama Giovanardi e non è il padre o un parente delle tragiche vittime di Ustica (e non glielo auguro) forse per queste sue esternazioni potrei anche farci una risata, ma si da il caso che io mi chiamo Roberto Superchi, sono il padre di Giuliana Superchi che a 11 anni ha smesso di vivere perchè si trovava su quel maledetto aereo nella tratta Bologna Palermo, su quell’aereo che lei con irresponsabile incoscienza dice sia stata messa una bomba, non tenendo conto che:

1) l’aereo è partito con due ore di ritardo e la bomba certamente questo non lo sapeva;

2) che la bomba a detta dei periti di parte (vs) è esplosa nella toilette ed io non ho mai visto che dopo una siffatta esplosione i wc e altro rimangono integri;

3) quando è in atto un attentato, o quando è avvenuto esso viene immediatamente rivendicato

Potrei continuare ad elencare incongruenze ma voglio fermarmi qui non prima di averle consigliato se vuole salvare la sua faccia e il suo partito (che per ora ne ha tanto bisogno) stia zitto per favore e si vergogni, ma parecchio!

Roberto Superchi

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