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Purgatori ad Agorà (Rai3), quella sera 21 aerei militari in volo

«C’erano 21 aerei militari in volo nei cieli di Ustica la notte del 27 giugno 1980». Lo afferma la Nato in un documento ufficiale che il giornalista Andrea Purgatori (nella foto) ha mostrato per la prima volta ad Agorà, il programma di Andrea Vianello su Rai Tre. «Nel documento, datato 2 ottobre 1997, – spiega Purgatori – c’è una tabella di identificazione in cui si certifica che c’erano 21 aerei militari in volo, di cui 5 sconosciuti e gli altri americani e inglesi, la notte in cui precipitò in mare il Dc9 dell’Itavia con 81 persone a bordo». La Nato, prosegue Purgatori, «parla poi di ‘tracce radar’ di una portaerei nel Mediterraneo. Sulla base di questo documento trasmesso alla magistratura il giudice Rosario Priore ha potuto riaprire l’inchiesta». (Fonte Ansa)

Il video della puntata di Agorà (da 01:16:25)

Le reazioni di Giovanardi e dell’ex generale Bartolucci
«È davvero intollerabile che vengano riproposte come novità in trasmissioni televisive documenti Nato ampiamente noti su Ustica, già vagliati nel processo che si è concluso con sentenza passata in giudicato che ha assolto il generale dell’Aeronautica dall’accusa di depistaggio relativamente a una battaglia aerea che non si è mai verificata». Lo dichiara Carlo Giovanardi, parlamentare del Pdl. «Infatti tutte le tracce degli aerei in volo quella sera sono state identificate e nessuno di quegli aerei era in prossimità del Dc9 precipitato su Ustica. Ho riferito più volte in parlamento queste evidenze cui vanno aggiunte le conclusioni unanimi della commissione tecnica Misiti composta dai migliori esperti aeronautici del mondo che, dopo 4 anni di lavoro, hanno spiegato in maniera dettagliata, avendo a disposizione il relitto recuperato, come l’evento sia stato determinato da uno scoppio di una bomba – conclude Giovanardi – collocato nella toilette di bordo».
L’ex capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica e della Difesa, generale Lamberto Bartolucci, ha presentato una querela nei confronti del comune di Bologna, autore del volantino sulla ricostruzione della strage di Ustica. «Confermo di aver presentato una querela per diffamazione nei confronti degli estensori del depliant distribuito presso il Museo della memoria di Ustica in Bologna – afferma il generale in una nota – Non posso infatti tollerare, dopo anni di sofferenze ed un processo nel quale assieme ad altri generali dell’Aeronautica sono stato prosciolto da ogni addebito, di essere nuovamente vittima di affermazioni false e diffamatorie nei confronti miei, dei colleghi nel frattempo deceduti e dell’intera Aeronautica italiana». (Fonte Adnkronos e Ansa)

La nota del Comune di Bologna
«Nei musei di Bologna i materiali distribuiti vengono decisi dall’Amministrazione, non ci può essere qualcuno che da fuori ci viene a dire cosa distribuire». È la presa di posizione di Alberto Ronchi, assessore alla cultura di Bologna, sulla nuova polemica a distanza tra l’associazione delle vittime di Ustica e il sottosegretario Carlo Giovanardi. Casus belli era stato un passaggio sulla ricostruzione della strage contenuto nel depliant, la cui precedente versione era stata già al centro di uno scontro tra Giovanardi e Daria Bonfietti, presidente dell’associazione. «Pur non condividendole, io rispetto le idee di Giovanardi. Ma lui non può venire a dirci cosa fare», ha spiegato Ronchi, durante la presentazione delle iniziative artistiche per il 31/o anniversario della strage. «Questo è un paese strano: ci si riempie la bocca di parole come federalismo, poi arriva un signore senza competenze in materia e pretende di dire cosa si fa e cosa no», ha attaccato l’assessore che ha anche rivelato di non essere al corrente di denunce di ufficiali dell’aeronautica riguardo alla precedente versione del volantino: «Non ci risultato. E comunque quando come Amministrazione decidiamo, ci assumiamo tutte le responsabilità». Insomma, ha concluso Ronchi, «se ci sarà una querela, ci difenderemo. Però sarebbe triste una discussione di questa natura su queste cose». (Fonte Ansa)

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