Purgatori ad Agorà (Rai3), quella sera 21 aerei militari in volo

di | 17 Giugno 2011

«C’erano 21 aerei militari in volo nei cieli di Ustica la notte del 27 giugno 1980». Lo afferma la Nato in un documento ufficiale che il giornalista Andrea Purgatori (nella foto) ha mostrato per la prima volta ad Agorà, il programma di Andrea Vianello su Rai Tre. «Nel documento, datato 2 ottobre 1997, – spiega Purgatori – c’è una tabella di identificazione in cui si certifica che c’erano 21 aerei militari in volo, di cui 5 sconosciuti e gli altri americani e inglesi, la notte in cui precipitò in mare il Dc9 dell’Itavia con 81 persone a bordo». La Nato, prosegue Purgatori, «parla poi di ‘tracce radar’ di una portaerei nel Mediterraneo. Sulla base di questo documento trasmesso alla magistratura il giudice Rosario Priore ha potuto riaprire l’inchiesta». (Fonte Ansa)

Il video della puntata di Agorà (da 01:16:25)

Le reazioni di Giovanardi e dell’ex generale Bartolucci
«È davvero intollerabile che vengano riproposte come novità in trasmissioni televisive documenti Nato ampiamente noti su Ustica, già vagliati nel processo che si è concluso con sentenza passata in giudicato che ha assolto il generale dell’Aeronautica dall’accusa di depistaggio relativamente a una battaglia aerea che non si è mai verificata». Lo dichiara Carlo Giovanardi, parlamentare del Pdl. «Infatti tutte le tracce degli aerei in volo quella sera sono state identificate e nessuno di quegli aerei era in prossimità del Dc9 precipitato su Ustica. Ho riferito più volte in parlamento queste evidenze cui vanno aggiunte le conclusioni unanimi della commissione tecnica Misiti composta dai migliori esperti aeronautici del mondo che, dopo 4 anni di lavoro, hanno spiegato in maniera dettagliata, avendo a disposizione il relitto recuperato, come l’evento sia stato determinato da uno scoppio di una bomba – conclude Giovanardi – collocato nella toilette di bordo».
L’ex capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica e della Difesa, generale Lamberto Bartolucci, ha presentato una querela nei confronti del comune di Bologna, autore del volantino sulla ricostruzione della strage di Ustica. «Confermo di aver presentato una querela per diffamazione nei confronti degli estensori del depliant distribuito presso il Museo della memoria di Ustica in Bologna – afferma il generale in una nota – Non posso infatti tollerare, dopo anni di sofferenze ed un processo nel quale assieme ad altri generali dell’Aeronautica sono stato prosciolto da ogni addebito, di essere nuovamente vittima di affermazioni false e diffamatorie nei confronti miei, dei colleghi nel frattempo deceduti e dell’intera Aeronautica italiana». (Fonte Adnkronos e Ansa)

La nota del Comune di Bologna
«Nei musei di Bologna i materiali distribuiti vengono decisi dall’Amministrazione, non ci può essere qualcuno che da fuori ci viene a dire cosa distribuire». È la presa di posizione di Alberto Ronchi, assessore alla cultura di Bologna, sulla nuova polemica a distanza tra l’associazione delle vittime di Ustica e il sottosegretario Carlo Giovanardi. Casus belli era stato un passaggio sulla ricostruzione della strage contenuto nel depliant, la cui precedente versione era stata già al centro di uno scontro tra Giovanardi e Daria Bonfietti, presidente dell’associazione. «Pur non condividendole, io rispetto le idee di Giovanardi. Ma lui non può venire a dirci cosa fare», ha spiegato Ronchi, durante la presentazione delle iniziative artistiche per il 31/o anniversario della strage. «Questo è un paese strano: ci si riempie la bocca di parole come federalismo, poi arriva un signore senza competenze in materia e pretende di dire cosa si fa e cosa no», ha attaccato l’assessore che ha anche rivelato di non essere al corrente di denunce di ufficiali dell’aeronautica riguardo alla precedente versione del volantino: «Non ci risultato. E comunque quando come Amministrazione decidiamo, ci assumiamo tutte le responsabilità». Insomma, ha concluso Ronchi, «se ci sarà una querela, ci difenderemo. Però sarebbe triste una discussione di questa natura su queste cose». (Fonte Ansa)

4 pensieri su “Purgatori ad Agorà (Rai3), quella sera 21 aerei militari in volo

  1. stragi80.it

    USTICA: ORLANDO (IDV), GIOVANARDI OFFENDE I PARENTI DELLE VITTIME = ‘SENTENZA DICE CHE DC9 È STATO ABBATTUTO A SEGUITO DI AZIONE DI GUERRA
    Roma, 17 giu. – (Adnkronos) – «Il ministro Giovanardi dà un ennesimo schiaffo ai parenti delle vittime di Ustica e offende la loro memoria. Chi vuole proteggere?». Lo afferma in una nota il portavoce dell’Italia dei Valori Leoluca Orlando. «Non è più tollerabile il suo atteggiamento. Oggi – continua – abbiamo appreso che c’è un documento della Nato che testimonia la presenza di 21 aerei militari nei cieli di Ustica quella drammatica sera del 27 giugno del 1980 in cui persero la vita 81 persone. C’è una sentenza del giudice Priore che dice chiaramente che il Dc9 dell’Itavia è stato abbattuto a seguito di un’azione di guerra». «Giovanardi non riuscirà a riscrivere la storia di quei tragici eventi a suo uso e consumo, noi dell’Italia dei Valori non glielo permetteremo», conclude Orlando. (Vim/Pn/Adnkronos)

  2. stragi80.it

    GEN. MANCA, ORLANDO SCAMBIA ORDINANZA PER SENTENZA PASSATA IN GIUDICATO
    Roma, 17 giu. – «Mi meraviglio che l’onorevole Orlando, che tra l’altro fa parte di un partito con a capo un famoso ex magistrato, confonda un semplice atto interno al processo, qual è un’ordinanza-sentenza di un giudice istruttore, con una sentenza definitiva passata in giudicato». Così il generale Vincenzo Ruggero Manca, ex vice presidente Commissione parlamentare sulle stragi, risponde alle dichiarazioni del portavoce dell’Idv Orlando sul caso Ustica. «Credo – continua – che sia ormai arrivato il tempo di affrontare la vicenda con la dovuta onestà intellettuale, senza dietrologie e tesi preconcette. Devo quindi dare atto al governo e al sottosegretario Giovanardi di voler continuare a cercare i veri responsabili di quella tragedia, partendo dalla verità che è emersa in modo inequivocabile da una sentenza definitiva, ove risulta non solo che i quattro generali rinviati a giudizio erano innocenti, ma anche che non c’era stata alcuna battaglia aerea nel cielo di Ustica». «E ciò per non considerare la tesi dei pubblici ministeri (Salvi, Roselli e Nebbioso) e del collegio peritale, presieduto dal professor Misiti e composto dai migliori esperti mondiali in incidentalità aerea, secondo cui il DC9 è stato abbattuto per un’esplosione interna», conlcude Manca. (Adnkronos)

  3. giuseppe gagliardi

    Non e’ la prima volta che giovanardi si indegna di cose che non dovrebbe indignarsi, la storia italiana e’ piena di depistaggi e mai nessuno a pagato in merito ai depistaggi, di questo giovanardi non si indigna, si e’ indignato per il manifesto Ikea dichiarando che e’ contro la costituzione e non si indigna della TV spazzatura dei vari programmi che offendono la dignita’ di famiglie che hanno avuto tragedie, o che di domenica pomeriggio
    incitano i giovani ad essere diversi o a scappare di casa per fare odiens e giovanardi non si e’ mai indignato, questo moralismo di giovanardi offende solo noi spettatori quando lui parla.

  4. mario del castillo

    Sempre sostenendo che la ottantatreesima vittima del disastro del 27/giugno/1980 sia la AMI,vorrei porre al sen.Vincenzo Manca -che fece parte di quella AMI il cui STATO MAGGIORE umanimamente allo Stato Maggiore della MMI oppose veto umanime alla vendita di apparecchiature anti-jamming alla Libia-se la cifra fatturata per tale operazione sia quella reale o solo una piccola parte integrata in nero.Ciò in quanto-considerata la sua modesta entità-se così fosse,il Governo Italiano di allora si sarebbe venduta la Sicurezza Nazionale per un piatto di pasta e fagioli,ignorando peraltro le ripetute interrogazioni parlamentari del suo doppio collega Falco Accame.E siccome la indecenza impera gradirei sapere come interpetrare”E il tst del Mig ce lo mettiamo?da parte di Monte Iacotenente ed il”no cancellalo! di Martina Franca.mario del castillo

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