Ecco come il collegio Misiti inquinò le indagini

di | 15 Giugno 2011

La storia della perizia sulla famigerata bomba, che – a parere del sottosegretario Carlo Giovanardi e dell’ingegner Aurelio Misiti (nella foto accanto) – riuscì a tirare giù il Dc9 Itavia senza scalfire gli arredi della toilette dove era stata posta (non si sa da chi e perché), è tutta nelle pagine di un paragrafo della sentenza-ordinanza del giudice Rosario Priore. Il titolo è eloquente e non ha bisogno di preamboli: “Inquinamenti peritali“. E la verità, sulla missione di quel collegio guidato da Misiti, è proprio là, tra quelle carte, e in particolare nelle trascrizioni di alcune telefonate intercettate.
La ricostruzione di Misiti, lo si è ripetuto più volte, fu bocciata dagli stessi inquirenti, innanzitutto perché l’elaborato che la sosteneva era affetto “da tali e tanti vizi di carattere logico, da molteplici contraddizioni e distorsioni del materiale probatorio” da renderlo inutilizzabile. In sostanza il livello scientifico di quella perizia era talmente scadente da essere dichiarato inutilizzabile, comprese le sue conclusioni: contraddette dalla realtà dei reperti e contestate da altre perizie, che non rivelarono sui rottami del Dc9 Itavia (in particolare proprio nella toilette, ma anche nella stiva) le evidenze di un’esplosione interna.
Tuttavia le attività di quei periti si distinsero anche per altri motivi. Furono disturbate da pesanti interferenze e inquinate dagli interventi degli allora imputati (i generali dell’Aeronautica militare) e dei loro consulenti. Gli avvicinamenti, i collegamenti, le trasmissioni di informazioni e di disposizioni, nei due sensi – cioè tra parte imputata e periti d’ufficio – vennero inequivocabilmente fotografate dalle intercettazioni telefoniche che Priore dispose sulle utenze in uso ad alcuni indagati. Quelle imbarazzanti telefonate, successivamente, servirono a motivare il provvedimento di revoca degli incarichi, per “infedeltà”, a due membri del collegio Misiti (Giovanni Picardi e Antonio Castellani). Quei colloqui dimostrano, infatti, che i due periti coordinati dall’ingegner Misiti tennero per molto tempo – sia durante il compimento della perizia che dopo il suo deposito – comportamenti palesemente in spregio dei loro doveri d’ufficio, primo tra tutti il segreto, e lontani anni luce dal loro mandato a indagare sulle cause del disastro “senz’altro scopo che quello di far conoscere al giudice la verità”.
Scriveva Priore: “S’è instaurato un rapporto tra parti imputate e periti d’ufficio, il più delle volte mediato da consulenti di parte – che direttamente (di certo il generale Nazareno Cardinali e l’ingegnere Ermanno Bazzocchi) o indirettamente (l’ingegnere Marco Giubbolini, il colonnello Andrea Torri, l’ingegnere Paolo Neri), hanno riferito all’imputato Tascio (…) che a sua volta tempestivamente aggiorna i principali coimputati, e cioè i generali Bartolucci, Ferri, Melillo, Zauli, Pisano e Cavatorta”. E ancora: “Tale rapporto, che sulle prime era apparso finalizzato alla fissazione ed alla comunicazione delle sedute di operazioni peritali, o comunque occasionato dalle necessità della perizia o forse da risalenti relazioni di conoscenza, si manifestava nel corso del tempo di natura diversa. (…) Sempre nell’ambito di questo rapporto erano confidate notizie di tale rilievo e delicatezza da non poter essere riferite per telefono, ma – come anticipato dai periti d’ufficio – positive per le parti imputate; così come venivano rivelati l’“atteggiamento dell’inquirente” e supposte pressioni di questo GI e di rappresentante dell’Ufficio del PM, pressioni su cui però – si rassicurava – i periti non avrebbero sentito l’inquirente. Il rapporto era divenuto tale da indurre l’imputato a definire i periti giudiziari “periti nostri”. Il rapporto, rafforzandosi nel tempo, induceva i periti a confessare pressioni, indirizzi sulle conclusioni della perizia, e “disagi” dell’Ufficio; pressioni cui la parte imputata non desiderava assolutamente che il perito d’Ufficio s’adeguasse, e disagi su cui i periti, come assicuravano, non avrebbero deflettuto di una virgola ed avrebbero mantenuto le loro posizioni”.

Ecco le trascrizioni di quelle telefonate:

Tascio (T) – Bartolucci, 2 febbraio 1993 ore 17.54:

T. …Nel frattempo Cardinali mantiene… gli ho detto “Tu cerca di mantenere un contatto con Castellani (parole incomprensibili), perché per il resto dobbiamo aspettare…”.

Tascio (B) – Bartolucci, 11 febbraio 1993 ore 13.41:

T. Una novità. Da parte perizia niente. Cioè, c’è un appuntamento tra Cardinali e Castellani lunedì. Penso che la settimana, insomma, sia foriera di molte informazioni.

Tascio (T) – Cardinali (C), 16 febbraio 1993 ore 15.40:

T. Novità non ce ne sono, vero?
C. Novità non ce ne sono. Io ho parlato… ho tentato di…
T. Sei stato da quello là poi?
C. Non ci sono stato perché ieri mattina l’ho chiamato e m’ha detto che era impegnato tutti e tre i giorni… l’unica cosa che gli ho chiesto, dico: “Ma c’è qualche argomento in particolare in agenda?” Dice: “No – dice – solamente per farvi passare un po’ di tempo, per farvi vedere il relitto con ulteriori montaggi… “. Dico: “Per quanto riguarda la perizia a che punto siamo?”. M’ha detto, dice: “Mah, noi restiamo ancora che, tre mesi dopo che riceviamo l’ultima perizia… dei provvi (fonetico) specialisti”.

Tascio (T) – Bartolucci (B), 13 maggio 1993 ore 15.26:

T. …Oh, tra l’altro, quel Picardi, che è il radarista del magistrato, che a seconda delle giornate…, perchè non ha ancora…, ha presentato la sua relazione però non ha consegnato le conclusioni. e quest’altro emerito professore dice che lui prima sente gli altri e poi consegna le sue conclusioni!
B. E che cavolo (parola incomprensibile)!
T. E’ esattamente questo: che prima vuol vedere da che parte tira il vento e poi, secondo il vento, dà le sue conclusioni. Però da quello che dice, secondo lui…, perchè il Casarosa ha concluso che la sua interpretazione dei fatti si identifica solo se ci sarà da parte radar una conferma della presenza di un altro velivolo. Quel delinquente di Picardi dice che sei blot (fonetico) – rectius: plot; nde – di tutti quelli esistenti là in mezzo non appartengono ai rottami del velivolo. Quindi, a parte la famosa “meno 12 meno 17”, sulla quale lui non ha espresso ufficialmente un parere, però questi sei blot – v. sopra nde – farebbero pensare a qualcuno… a qualcosa di diverso dal velivolo presente.
T. Oh, questo Santini, tra l’altro, è spaventato a morte. Spaventato a morte che si-si-si appalesi una tesi come quella sposata di (parola incomprensibile), cioè in questa presentazione era preoccupatissimo… mentre Priore voleva un dibattito ancora superiore, Santini invece era quasi timoroso che si potesse pensare che già avevano in mano una-una un’ipotesi condivisa da tutto il collegio. Quindi la tecnica di Priore non è condivisa dai suoi periti i quali sono tutti figli di puttana, a dire il vero, perchè vogliono vedere come come girano le acque per poi ognuno di loro dirà la sua, capisci? E invece i tedeschi e gli inglesi, che non hanno nessuna remora… perchè, praticamente, m’ha detto Bazzocchi, che questo Santini, a Forlì, vuole creare una università tipo Erice, come quella di Zichichi.
B. Sì, ma questo Santini è proprio un cretino, eh!
T. Eh, però lui, temendo le rappresaglie eccetera, si comporta… ‘sta mattina, tra l’altro, io ero sull’ingresso che aspettavo ‘sta gente, fuori dell’aeroporto eh! è venuto lui, Castellani mi ha salutato con molto calore, e questo…, io gli ho dato un’insensata (fonetico) eh! “famoso professore (parola incomprensibile)”, ma insomma non ho sentito un tubo!” poi è arrivato Priore…
T. Quindi Priore si mantiene come il povero Ponzio Pilato, in maniera che fa parlare tutti e… andava oltre le posizioni di Santini.
B. E Santini che voleva dire?
T. Santini voleva evitare proprio, secondo quello che mi hanno detto, la sensazione di tutti, sia di Giubbolini che degli altri, è che lui volesse evitare che la stampa potesse parlare di posizioni già consolidate, quasi che il collegio abbia escluso, perchè c’è stato un momento, non mi ricordo quale passaggio, che qualcuno della parte avversa ha detto, dice: “ma com’è, per due anni siete andati a studiare solo l’esplosione!?”.

Tascio (T) – Ferri (F), 13 settembre 1993 ore 14.57:

T. Oh! nel frattempo che questo Brandimarte, pare che Cardinali ha parlato con lui e con Castellani e questo Helde sta lavorando assieme con loro. Insomma, da quello che dice Brandimarte per telefono sembrerebbe che hanno analizzato le dichiarazioni di quel vergognoso lì di Sewel, che, insomma, sia tutto campato in aria, ma insomma, s’è tenuto un po’ sul vago però… insomma sembrerebbe che… Castellani ha detto che, mentre prima Priore, un giorno sì e un giorno no, gli faceva urgenza per consegnare la relazione, adesso non fa più questa urgenza. cioè, non è che dice: “consegnate quando volete”, ma non sta lì a pressare.

Tascio (T) – Zauli (Z), 22 settembre 1993 ore 15.49:

T. Per quanto riguarda invece la perizia, quel… quel coso là, come si chiama? Helde, sta periziando anti – Sewel, in un certo senso, e dice Brandimarte che, insomma, non… so’ tutte fandonie quelle che ha detto quell’altro. Sembrerebbe! Per quello che si può accettare da Brandimarte! E poi Castellani ha detto che: “Rispetto all’urgenza che prima Priore metteva di continuo…”. Adesso ha rallentato!
Z. Adesso non gli fa più urgenza! Non è che gli abbia detto: “Fate con comodo”, ma non sta lì a premere come faceva prima.

Tascio (T) – Melillo (M), 16 ottobre 1993 ore 16.19:

T. Dai nostri periti, cioè, da Cardinali che contatta Cardinali e compagni, sembrerebbe che gli stessi periti dicono che quell’americano è un imbecille, un millantatore.

Tascio (T) – Zauli (Z), 18 ottobre 1993 ore 20.42:

T. Questo perché temono non ci sia la proroga e quindi, in questa incertezza, praticamente, farebbero questa leva (fonetico) e anche se non sarà una perizia completa, ma insomma, una sorta di… E quindi sembrerebbe che poi in questa perizia che presentano, insomma, il missile sia completamente escluso e ci sia la bomba, anche se qualcuno non è d’accordo. Più che altro è un problema anche di ubicazione. Pare che Taylor insiste per metterla nella toletta, quell’altro per metterla nella terrazza (fonetico)
Z. A me basta che sia dentro l’aeroplano!
T. Ecco! Dentro l’aeroplano!

Tascio (T) – Ingegnere (I), 25 ottobre 1993 ore 08.42:

T. …Non sarà una perizia – ha detto Castellani – completa, però il magistrato, non essendo certo di ottenere la proroga che ha richiesto, ha detto ai suoi periti di presentare comunque quello che è possibile ai primi di dicembre.
I. Ah! si io ho parlato con Castellani una settimana fa e lui m’ha detto: “mah, ci dobbiamo incontrare ai primi di dicembre perché…”.
T. Eh, esatto!
I. …Oramai siamo agli sgoccioli…
T. Mah! Castellani sembrerebbe che…, e anche Brandimarte… comunque io non ho ancora inteso Cognini e Torti – che del missile non è proprio il caso di parlarne! sono orientati sulla bomba anche se la collocazione di questa bomba… Taylor rimane sempre per la sua idea e gli altri rimangono di idee diverse per le prove che hanno fatto. E poi c’è quella famosa teoria di Casarosa che non so quanto credito riscuota.

Tascio (T) – Melillo (M), 27 ottobre 1993 ore 12.06:

T. …non so se t’ha aggiornato Cardinali, ma comunque il Castellani ha detto che appunto…
M. Chi è Castellani?
T. Castellani è virtualmente il capo della perizia giudiziaria. è quel professore del…, aeronautico, se vogliamo, della facoltà di…, ecco, che in dicembre avrebbero dovuto presentare questo e che il missile… del missile non se ne può parlare, quindi c’era questa bomba sulla cui collocazione sono ancora in dubbio, sia da ‘na parte sia dall’altra. Taylor è rimasto sempre della sua stessa idea…
M. Un’altra cosa. Queste queste benedette perizie che dovevano giungere ed essere discusse una alla volta e che quel benedetto professore radarista, come cavolo si chiama!? Io…
T. Picardi!
M. Eh, Picardi la!
T. Non ha fatto le conclusioni ancora.
M. Io… mi dispiace… che avevo, nel leggere la sua perizia … (parole incomprensibili).
T. Eh, lo so. Corra’, è un uomo… un uomo un po’ debole. Ne parlano come uno veramente veramente di scarsa caratterialità, in un certo senso.
M. Eh va be’! Prima ha scritto certe cose; quelle so’ rimaste!

Tascio (T) – Pisano (P), 10 marzo 1994 ore 20.06:

T. No. Adesso il fatto è questo. E’ che poi, stando lì, c’era Castellani e c’era anche Picardi con i quali questo Giubbolini ha parlato e, insomma, questi hanno detto un certo numero di cose che io per telefono non è il caso che ti dica, ma praticamente il gruppo Castellani…

Ferri (F) – Tascio (T), 17 marzo 1994 ore 17.09:

F. Embè, che loro stanno a senti’ quello che dice Priore! Non lo so!
T. Loro non lo sentono, però…

Tascio (T) – Melillo (M), 29 dicembre 1994 ore 09.58:

T. …Lui difatti, Castellani, poco prima del Natale ci ha confessato “mi si sono aperti gli occhi”.
M. Chi è questo Castellani?
T. Castellani è uno dei periti del giudice, è professore…
T. Lui ha detto (questo GI; nde) “lui non vuole le conclusioni nette alle quali noi siamo arrivati, li vuole le sfumature”, nell’ambito delle quali possa fare quello che cazzo vuole lui, caro Corrado.

Tascio (T) – Bazzocchi (B), 2 gennaio 1995 ore 12.54:

T. Ho capito che il Giudice non vuole conclusioni, vuole delle conclusioni un pochino sfumate, l’ha detto Castellani, quindi, io non voglio che anche lui si lascia convincere a sfumare le conclusioni,…

Tascio (T) – Cardinali (C), 13 gennaio 1995 ore 19.59:

C. …Io stavo parlando con Oddone; in effetti ho parlato anche con l’ing. Bazzocchi… e quindi m’ha detto pure… Dice che ha parlato con Santini… Lì… e Santini gli ha detto, dice: “Speriamo di finirla al più presto e che ci sia una convergenza e che concluda quindi la cosa”. Quindi Santini è sembrato tranquillo sul fatto che riescono ad armonizzare tutte quante le varie discrepanze…
C. …ecco, volevo dire, appunto dico: con Castellani, Torri prenderà appuntamento per…, possibilmente, per venerdì sera, perché io torno da Parigi la mattina, oppure l’inizio della settimana dopo.
T. Va bene.
C. Così vediamo di sentire come si stanno muovendo. Insomma, secondo me, la cosa importante in questo momento è monitorizzare e vedere come si muovono, e poi facciamo le azioni che pensiamo…

Tascio (T) – Bazzocchi (B), 16 gennaio 1995 ore 20.02:

B. Eh, un altro punto. Io sto completando la traduzione di quell’ultima relazione in inglese, per mandarla, ed ho preavvertito Taylor che gliel’avrei mandata. Ecco! Perché io penso questo. Il giudice, avendo ricevuto altri documenti, dovrebbe informare i suoi consulenti.
T. Sì. Beh! Probabilmente lo fa. Noi non lo sappiamo. Non abbiamo modo di sapere se lo fa.
B. Io potrei… Io ho avvertito Taylor che gli avrei mandato questa cosa, però sto ancora mettendola a posto.
T. Beh, io credo che quando l’ha messo a posto…
B. Io l’avverto…
T. Lo avverte e glielo può mandare.
B. …e sentire se lui intanto è stato avvertito, è stato convocato. …

Argento (A) – Tascio (T), 21 gennaio 1995, ore 21.04:

T. …mi ha telefonato Neri, il quale ha fatto un viaggio insieme al tecnico del radar del magistrato, Picardi, il quale ha detto che il magistrato ha perseguito per anni una sola soluzione e ora che si trova di fronte a questa soluzione, che non è la sua e cerca di escogitare un escamotage perché è nei guai…

Tascio (T) – Bartolucci (B), 23 gennaio 1995 ore 09.30:

T. …poi, alle sette, sono andato a prendere Bazzocchi per due motivi, sia perché volevo tenerlo acceso, insomma perché non era stato…, secondo volevo sapere l’incontro che aveva avuto con questi qui del Magistrato, i vari Castellani, Santini… E praticamente di questo secondo aspetto, te l’ho detto, ha detto che sono estremamente risentiti per il comportamento del nostro amico. Quindi è un punto di vista loro che non giustifica il possesso di tutte ‘ste cose con la compromissione anche della loro stessa azione peritale, in un certo senso. …

Tascio (T) – Zauli (Z), 23 gennaio 1995 ore 19.20:

T. E quindi hanno brevi mano, si sono confidati e hanno detto che, insomma…, loro sì, hanno firmato, ma hanno firmato senza che la perizia gli fosse stata consegnata…
T. …Noi stessi abbiamo mandato da uno di questi periti la traduzione del nostro lavoro, perché il nostro lavoro non è stato certamente dato tradotto. Io non so se questo sia un dovere da parte del Giudice. Ma essendoci dei periti stranieri… eh! Insomma, non so se è il Giudice che deve leggere le nostre perizie o se anche devono poterle leggere i periti stranieri.
Z. Noi l’abbiamo date a Taylor.
T. Noi l’abbiamo dato a Taylor.
Z. A Taylor solo.
T.
A Taylor solo.
Z. Mentre invece sarebbe bene che ce l’avessero tutti. …
T. …Però, dai contatti avuti con Vunvall (fonetico) e con altri, sa!, abbiamo avuto la sensazione che loro abbiano detto delle cose che poi non poi compaiono…
Z. …nel testo. …
T. Quanto poi agli ultimi sviluppi, il Neri è tornato da Londra assieme con quel perito del magistrato.
Z. Perito?
T. Radar. Quel il Picardi. E questo, lungo la strada, gli abbia detto, dice: “Guarda che è nei guai il Giudice, perché per tutti questi anni non ha fatto altro che andare alla ricerca del missile e poi si è trovato tra le mani invece la bomba, per cui non sa come fare per cambiare idea. – dice – Noi non defletteremo di una virgola – dice – abbiamo attaccato anche le relazioni di quel Pente e di quel Vadacchino. Le abbiamo attaccate violentemente, perché è una cosa di una assurdità enorme”. Quindi, sembrerebbe che l’atteggiamento dei periti, perlomeno di questi, adesso…, secondo quello, anche di Casarosa, sia di non modificare assolutamente quello che loro hanno detto. …

Tascio (T) – Cavatorta (C), 26 gennaio 1995 ore 19.33:

T. Comunque, Castellani, il perito del Giudice, ha detto, dice: “Guardi, noi… ha fatto in tutti i modi, ha cercato in tutte le maniere di orientarci, spingerci verso delle soluzioni che lasciassero il dubbio”. No!? Ora sembrerebbe che i periti non consentano questo, nel senso che mantengano tutti la loro posizione, quelli del Giudice.

Il rapporto anomalo tra indagati e periti d’ufficio risulta ancora più forte – quasi di tutela, protezione e sostegno – anche dall’analisi di alcuni documenti sequestrati al generale Zeno Tascio. “Bisogna aiutare i periti con la stampa, con la TV, con i nostri periti”, afferma il generale in un appunto dal titolo “Santini a Londra”. E ancora: “Brandimarte negativo e incompetente”, “Casarosa è una sorpresa: nominato da Santini si distingue per incompetenza, ma dice S.: “è sotto controllo”. Qui l’analisi di Tascio si spinge anche oltre: “Vogliamo indurre il magistrato a riflettere sull’operato dei propri periti; vogliamo offrire ai periti cosa ci risulta. Effettuino in proprio valutazioni endogene che nostre, un punto di appoggio nel sostenere tesi interamente impopolari e suscettibili di forti attacchi da parte della stampa e della associazione delle vittime. Vogliono fare tutto questo prima delle elezioni in modo che se i risultati di queste relegassero la sinistra in posizione subordinata, noi non si debba dopo essere tacciati di aver sfruttato un risultato elettorale per dire cose antipatiche. Certo non abbiamo molta speranza in questi risultati, ma la parte civile è formata tutta da periti e avvocati militanti nella Rete di Leoluca Orlando”. Ancora: “Noi siamo pronti con la nostra perizia che peraltro è completa: il prof. Picardi, radarista perito (inc.) è giunto a conclusioni uguali a quelle dei nostri periti radar: così pure l’ing. Castellani concorda in pieno con quanto concluso dal nostro ing. Bazzocchi. Si dissociano dalle conclusioni dei nostri periti un certo Brandimarte, esplosivistico, e Casarosa, meccanico del volo: il primo per incapacità professionale ed opportunismo, il secondo per pura incapacità di analisi dei rottami. Noi intendiamo consegnare la nostra perizia subito per i seguenti motivi: – vogliamo dimostrare che persone esperte concludono rapidamente in considerazione che si dispone del 95% della carcassa del velivolo; – vogliamo evidenziare ai periti giudiziari che non hanno la capacità di esaminare il relitto, gli aspetti più salienti che emergono e che costituiscono elementi obiettivi di analisi.
Poi, nel momento in cui Priore revoca gli incarichi ai periti infedeli, le parole del generale Tascio (al telefono con Bartolucci il 28 giungo 1995) diventano illuminanti:

T. …T’ho telefonato immediatamente perché è il momento di assolutamente cercare gli avvocati.
B. Sì.
T. Quindi
B. E il collegio peritale?
T. Niente, fatto fuori!
B. Tutto!?
T. Tutto
B. Va be’…
T. Questo mi viene da Vittorio Argento (è un giornalista, ndr) che ieri aveva subodorato qualcosa e ha fatto dei cauti sondaggi di qua e di là, ha parlato anche con Neri. Io adesso sto andando in una cabina telefonica per cercare di contattare Neri e lo studio Coppi. Lui ha telefonato a Taylor che non c’è. Quindi, mi viene da quella fonte e certamente… Lui non è che ha avuto la certezza, ma anche Castellani, a mezza bocca, quell’altro a mezza bocca, eccetera eccetera, ecco. Quindi, vediamo un po’ di…, ognuno per la sua parte, …di cercare di sapere qualcosa di più, Comandante. …

Tascio, in rapida successione, chiama anche Zauli, e con lui è più esplicito:

Z. Dimmi tutto.
T. Dunque, c’è una grande atmosfera di instabilità giudiziaria.
Z. Eh, eh!
T. Perché m’ha telefonato Argento, Vittorio Argento, che secondo lui ha raccolto dei sintomi che dimostrerebbero che il giudice sta ricusando i suoi periti.
Z. Addirittura?
T. E addirittura c’è il Picardi, m’ha confermato il Neri dal quale sono passato, che è spaventato a morte perché teme di essere in una qualche maniera rinviato a giudizio per falso in perizia.
Z. Addirittura!
T. Sì!
Z. Ma roba da matti. …
T. E insomma i sintomi sono troppo evidenti.
Z. Quindi sarebbero di ricusazione?
T. Sì, addirittura di, di rinvio a giudizio dei periti.
Z. Dei periti.
T. Ora non si sa se poi lui nomina un’altra, intanto, non si sa se è vero tutto questo anche se tutto fa pensare che lo sia, perché Argento ha messo insieme diverse cose, ha cercato di Taylor e comunque Picardi è veramente preoccupato il che conferma.
Z. (inc)
T. Perché se no non c’è motivo di essere preoccupati, Castellani lo stesso e quindi ci deve essere qualcosa di questo.
Z. Va be’, io adesso provo a cercare ma sai, molto difficile perché so, so come, come, reagiscono, come al solito.

Qualche minuto dopo Bartolucci chiama Ferri:

B. …praticamente eliminando due periti che sono Castellani e Picardi.
F. Eh, eh, eh.
B. E perché pare che abbiano parlato con i periti nostri, hanno inter… fatto delle intercettazioni telefoniche eccetera, eccetera.
F. Nientedimeno e chillo proprio Picardi che è importantissimo, a parte Castellani, Picardi è molto importante…

B. Si perché (inc.)
F. Perché per la parte radar e appunto.
B. Comunque ce ne metteranno un altro.
F. Bò questo non ci voleva proprio Lambè, che cazzo di notizia…

© Fabrizio Colarieti – www.stragi80.it

4 pensieri su “Ecco come il collegio Misiti inquinò le indagini

  1. Mario Del Castillo

    A me risulta essere agli Atti Giudiziari unaperizia giurata dell’Istituto Superiore della Marina Militare Italiana(Genova o La Spezia)che attesti il fatto che l’intera area della toilette di I-TIGI sia completamente integra:non ho copia pr le mani,ma basta scovarla nel malloppo.mariodelcastillo

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